I 10 MOTIVI PER NON PUBBLICARE A PAGAMENTO
Tutti abbiamo un sogno: entrare in una libreria e trovare su uno degli scaffali un nostro romanzo. Ma sappiamo che per fare avverare questo sogno occorrono impegno e costanza, e anche una bella razione di fortuna.
Ogni autore incappa prima o poi nel famigerato editore a pagamento, ovvero quello che gli chiede del denaro per pubblicare.
A causa della disinformazione, molti accettano ed è solo una perdita di denaro e di tempo. Non accettate mai di pagare per pubblicare!
Il risultato sarà quello di avere venti copie del nostro libro su quel famoso scaffale, ma senza nessuno che le compri…
Ricordate che anche J. K. Rowling venne rifiutata un sacco di volte, prima di trovare l’editore che la rese famosa con Harry Potter.
Alcuni editori a pagamento spediscono il contratto senza aver letto il libro, con contratti prestampati.
Cercate sempre il meglio per voi stessi.
Se pubblicate a pagamento non saprete mai se la vostra opera vale. Se volete una copia cartacea del vostro libro, ci sono un sacco di copisterie pronte ad accontentarvi.
Credete in voi stessi e rifiutate questa mentalità tipicamente italiana.
I 10 MOTIVI DEL PERCHE’ NON BISOGNA PUBBLICARE A PAGAMENTO
1. Avendo preso i vostri soldi, l’editore non avrà alcun interesse a promuovere il vostro libro.
2. Vi chiederanno denaro per correggere le bozze. È un servizio che deve essere fatto gratuitamente.
3. Se vi rispondono entro un mese dicendo che il vostro libro è un capolavoro, siate certi che non l’hanno letto, con tutta la mole di lavoro che ricevono.
4. Non è giusto pagare per lavorare, ed è quello che vi stanno chiedendo di fare.
5. Macchierà il vostro curriculum aver pubblicato per un editore a pagamento.
6. È come dichiarare di non credere in se stessi e nella propria opera.
7. Pubblicando a pagamento alimentate un sistema che premia il denaro e non la bravura.
8. Gli scaffali delle librerie sono già pieni di libri inutili per colpa di questo metodo.
9. Costa meno andare in copisteria.
10. Dimostrate di essere veri scrittori, credete in voi stessi!
