Perché La Măiastra?
La Măiastra, titolo del mio romanzo, nel folklore rumeno è
un uccello dotato di poteri magici in grado di parlare, di trasformarsi, di
proteggere chi l’invoca, ma è anche una scultura di Costantin Brancusi che
avevo visto tempo fa alla Tate Gallery di Londra e scambiato, come tutti, per
un missile pronto al decollo. Era invece un uccello: stilizzato e lucente,
scolpito nell’atto di riprendersi la sua libertà. E io sono partita da lì, dal
desiderio di abbandonare la mia comfort zone, seppur in maniera immaginaria con
la scrittura.
Scrivere mi fa sentire felice e appagata. Essendo fin da
sempre timida e riservata, la scrittura è sempre stato il modo più naturale per
esprimere le mie idee, immagini, sensazioni. È tutto dentro di me e non aspetta
altro che venire fuori e prendere forma. Provo nello scrivere una sorta di
piacere, mi sembra di volare per poi ritornare nuovamente sulla Terra quando la
mia immaginazione si spegne.
Avevo un grande desiderio di ribellarmi alla patologica
tirannia della visibilità soprattutto quando si trasforma in quella
tossicodipendenza capace di annientare il di umanità che invece ci rende
"belli” nella nostra imperfezione.
Quando si invecchia si diventa un po’ invisibili, nessuno
viene a cercarti soprattutto se non hai più legami stretti o non sei
autosufficiente. Sembra quasi di essere inutili e di troppo in una società
egoista senza umanità che riconosce e gratifica solo ciò che è bello, vincente
e utile.
L’ Invisibilità colpisce ogni fascia d’età : c’è chi è
invisibile già da bambino ma talvolta lo sono anche gli adolescenti e le
persone più vulnerabili di ogni fascia di età.
Invisibilità non significa inutilità o di essere destinati
all’infelicità “en attendant Godot”. È proprio questo che voglio dimostrare nel
mio libro. Ognuno è portatore di felicità e bellezza, qualsiasi sia la sua età
e condizione. La sofferenza avvicina, fa empatizzare, rende più sensibili, fa
talvolta crescere, maturare e diventare migliore.
Sinossi di : La Maiastra e Le vite invisibili di Maria
Tedeschi
Edizioni Iseafbooks
Nevio Altimari è un ex violinista brillante e sensibile. La
sua vita non è mai stata facile. Un giorno svegliandosi si accorge di non avere
più sensibilità al pollice e all’ indice della mano destra e da allora la sua
vita cambia irreversibilmente. Costretto a lasciare l’orchestra del San Carlo
di Napoli ripiega sull’ insegnamento in una scuola elementare della capitale
dove decide di trasferirsi per spezzare ogni ponte con il passato. La morte di
suo figlio Giacomo in circostanze misteriose e poi quella di sua moglie Orietta
in un incidente stradale, lo renderanno ipocondriaco e visionario. Da un giorno
all’altro, anche la sensibilità dell’arto inferiore destro cederà riducendogli
ulteriormente la capacità motoria. Nevio cercherà in tutti i modi di essere
autosufficiente per non essere di disturbo in un mondo che considera quelli
come lui un fastidio, inutili o nel migliore dei casi degli invisibili.
L’incontro con la piccola Luba, nipotina della sua badante rumena, e poi con
Arturo, il bambino autistico del “balcone accanto”, l’aiuteranno a superare
quelle che sono le paure per il futuro all’ombra della sua malattia autoimmune
che avanza giorno per giorno e che non si fermerà. Nevio, suo malgrado, si
ritroverà a dover mettere insieme i tasselli di un puzzle dai toni noir in una
metropoli dove, nella sua feroce divisione sociale, vite invisibili si cercano,
si intrecciano, sognano frugando alla ricerca di sentimenti comuni, affinché la
loro solitudine possa trasformarsi in forza comune, perché vivere, nonostante
tutto, è sempre bello oltre ogni limite. La voce narrante di Nevio supererà la
finitezza della morte fisica attraverso Luba che scoprirà di avere doti
sensitive di metagnomia. Sarà lei a riportare i pensieri di Nevio. A lei
spetterà inoltre la conclusione del romanzo che scriverà dal suo punto di vista
e solo dopo tempo, in occasione del compleanno di Nevio.
Breve biografia dell’autrice
Maria Tedeschi, napoletana, esordisce nel luglio 2020 con
Non chiudere quella porta, pubblicato da Iseaf books.
Amante di letteratura, rock e viaggi, è una docente di
lingua e letteratura inglese presso il liceo classico Plinio Seniore di
Castellammare di Stabia. Da anni si interessa dell’internazionalizzazione del
suo istituto e di mediazione interculturale.
Il suo primo romanzo ha ricevuto la menzione d’onore al
Premio Letterario Nazionale Città di Grosseto
”Amore sui generis 2020”.
Măiastra e le vite invisibili è il suo secondo romanzo.
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